Home Page
6 dicembre 2004

La Storia compromessa

I fatti sono fatti.

I fatti ci dicono che in questo paese ci sono stati 150 morti e oltre 600 feriti solo nelle stragi avvenute tra il 1969 e il 1984. Tutte realizzate da personaggi di destra, tutte prive di una compiuta “verità ufficiale”, tutte hanno goduto della protezione di organismi statali, la maggioranza non hanno ancora mandanti e colpevoli.

I fatti ci raccontano che coperture e depistaggi hanno favorito e protetto i responsabili di stragi e piani eversivi, tentati colpi di stato, attentati, omicidi mirati, eliminazione di testimoni “scomodi”.

Ci dicono inoltre che organizzazioni segrete al servizio di interessi stranieri come la loggia P2 e la rete Stay Behind (Gladio) hanno operato per impedire qualsiasi mutamento politico in Italia e che molti dei responsabili sono ancora ai loro posti di potere.

I fatti confermano che i mandanti dei reiterati tentativi eversivi contro la volontà popolare sono sempre stati le forze armate, i servizi di sicurezza, la massoneria foraggiati dai finanziamenti americani. Da sempre e tuttora coperti dal segreto di stato, da menzogne, insabbiamenti.

I fatti ci dicono che l’Italia è l’unico paese dove  un uomo politico che è stato responsabile dei servizi segreti ai tempi della P2, che ha confessato di essere stato armato già dal 1948 nella struttura segreta Gladio al soldo di interessi stranieri, è stato eletto Presidente della Repubblica invece di essere accusato e condannato per alto tradimento come ci si aspetterebbe in un qualsiasi paese che si fregia dell’attributo di “democratico”. Ancora oggi è un riferimento della politica italiana.

Ci raccontano inoltre che gran parte dell’azione del governo in carica è indirizzata alla protezione degli interessi finanziari e dell’impunibilità del capo gabinetto. Oltre ad essere evidentemente incompatibile per qualsiasi carica pubblica, risulta iscritto alla P2 con la tessera n. 1816.

I fatti ci dicono che in questo paese il diritto è stato stravolto dall’introduzione permanente di leggi “eccezionali” che limitano la libertà di pensiero e di agibilità politica, che stabiliscono una sorta di “libertà condizionata” attraverso norme e principi fascisti come i reati associativi e di opinione, di insurrezione contro lo stato, il fermo di polizia, la carcerazione preventiva, il concorso morale, la licenza per le forze di polizia di sparare impunemente, la retroattività, le norme sui pentiti che permettono ai peggiori assassini di essere liberi, stipendiati e protetti dallo stato.

I fatti raccontano di migliaia di lavoratori, studenti, disoccupati uccisi nelle piazze dalle forze dell’ordine e dai fascisti, la stragrande maggioranza degli assassini non è mai stata condannata e che i fascisti sono oggi al governo.

E tante altre cose ci raccontano, che evidenziano in maniera lampante lo stato della “democrazia” di questo paese…

Da questa realtà deriva la necessità dell’impegno comune delle associazioni che da anni mantengono viva la memoria di crimini politici e stragi, battendosi contro l’oblio che tutte le forze politiche tentano di imporre in nome di una pacificazione che ha tutta l’aria di un accordo reazionario e antipopolare.

E’ per questo che lottare per giustizia e verità non è una rivendicazione limitata all’obiettività storica ma una battaglia di democrazia,  una lotta contro l’illegalità diffusa dello stato che oggi più di ieri è avallata e perseguita.

Raccontare l’altra storia è denunciare l’accordo antipopolare e antidemocratico che dal compromesso storico degli anni ’70 ad oggi impone l’eliminazione di qualsiasi opposizione.

Rivendicare verità è imporre allo Stato l’assunzione di responsabilità dei propri crimini.

Esigere giustizia è pretendere che l’organizzazioni clandestine come la P2 e Gladio siano dichiarate responsabili di sovversione contro lo stato e che tutti i loro aderenti siano perseguiti e puniti.

Ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno a cuore sinceramente, fermamente, i valori fondamentali di qualsiasi società che intenda definirsi civile, non cerchiamo parole ma impegni chiari e vincolanti sui seguenti obiettivi:

Ripristino dello stato di diritto con l’abrogazione delle leggi speciali.

Dichiarazione definitiva sulle responsabilità politiche, materiali e giuridiche delle organizzazioni come la P2 e Gladio, delle organizzazioni fasciste e delle strutture statali a queste collegate.

Imposizione delle responsabilità politiche, materiali e giuridiche a tutti coloro che hanno fatto parte di organizzazioni responsabili di stragi e omicidi.

Abolizione dell’impunibilità di appartenenti alle forze dell’ordine responsabili di omicidi, torture e pestaggi.

Abolizione del segreto di Stato.

Denuncia delle responsabilità di potenze straniere negli atti di sangue e tentativi eversivi provocati in Italia.

La nostra non è una richiesta, di parole ne abbiamo dette e ascoltate tante negli ultimi decenni. È invece una battaglia di democrazia, intesa nel senso reale e non certo in quello formale, abusato e ipocrita della classe politica. È il momento di scegliere chiaramente da che parte stare, distinguendo i veri dai falsi amici oltre ai nemici di sempre.

Non è più accettabile vedere sacrificati nel nome della convenienza politica o delle nuove alleanze valori che per noi sono alla base di qualsiasi accordo sociale quali la giustizia, la verità, il riconoscimento del valore storico delle lotte di centinaia di migliaia di italiani contro il fascismo, l’ingiustizia, l’ineguaglianza, l’oppressione.

I compagni di Walter